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Ehpo, un circuito che potenzia gli alimentatori eco-friendly: il progetto della Vanvitelli di Caserta vince la Start Cup 2020.

Novembre 4, 2020

Racimolatori di energia più potenti, ecofrendly e con bassi costi di manutenzione. È questa l’idea imprenditoriale che si è aggiudicata il primo premio per l’edizione 2020 di Start Cup Campania.

Il progetto riguarda l’alimentazione dei dispositivi elettronici utilizzati nelle applicazioni di Internet of Things (IoT), che trovano sempre maggiore diffusione per il monitoraggio ambientale e industriale (Industria 4.0) per i trasporti, le smart cities e l’automotive. La soluzione comunemente adottata per l’alimentazione dei dispositivi di IoT è rappresentata da batterie usa e getta, le quali sono poco affidabili, hanno elevati costi di manutenzione ed hanno un grande impatto ambientale. La soluzione alternativa alle classiche batterie è rappresentata dai sistemi di energy harvesting, i cosiddetti racimolatori di energia, che consentono di trasformare in energia elettrica fonti differenti di energia altrimenti dispersa nell’ambiente circostante. Purtroppo, l’utilizzo dei sistemi di energy harvesting è fortemente limitato dai bassi valori di potenza elettrica che riescono a generare.

L’idea imprenditoriale consiste nell’offrire sul mercato un circuito elettronico che consente di aumentare significativamente, no al 250 %, la potenza elettrica generata dagli attuali alimentatori eco-friendly basati su sistemi di energy harvesting. Il prodotto scoperto si configura come un plugin economico e compatto che rappresenta una novità assoluta del settore. Il prodotto, aumentando la potenza dei sistemi di energy harvesting e quindi ampliandone in maniera significativa gli ambiti e le possibilità di utilizzo, consente di eliminare i costi di manutenzione e l’impatto ambientale delle classiche batterie usa e getta. Inoltre, l’aumento della potenza estratta, ottenuto mediante il prodotto scoperto consente di (1) alimentare dispositivi per l’IoT più performanti, in numerosità maggiore, caratterizzati da consumi maggiori, e con più alti livelli di qualità del servizio; (2) ridurre il dimensionamento dell’harvester e quindi il costo iniziale del sistema, a parità di carico elettrico e di sorgente; (3) prolungare il tempo di scarica della batteria ricaricabile, con conseguente vantaggio in termini di costo di manutenzione (soprattutto in caso di sensori numerosi e collocati in posti difficilmente accessibili).

La prima versione del prodotto, nata dagli studi e dalle ricerche effettuate presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e sviluppata per harvester da vibrazioni, è in fase di brevettazione internazionale (International application number PCT/IB2020/052514) ed ha già ricevuto la massima valutazione positiva.

Start Cup Campania, la Business Plan Competition organizzata ogni anno dai sette Atenei campani con l’obiettivo di sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica analizzata allo sviluppo economico e alla nascita di imprese ad alto contenuto di conoscenza. La gara si inserisce nel contesto del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), una competizione analoga organizzata a livello nazionale dalle principali Università italiane, alla quale prendono parte i vincitori delle edizioni locali.

L’edizione 2020 di Start Cup Campania ha visto la partecipazione di 43 progetti presentati da altrettanti team aderenti agli Atenei campani. Tra i dieci progetti arrivati in finale, la giuria ha conferito il primo premio al team EHPO (Energy Harvesting Power Optimizer) del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, composto da Luigi Costanzo, assegnista di ricerca, Nicola de Chiara, commercialista e consulente esperto in finanziamenti europei, Alessandro Lo Schiavo, professore di elettronica, Massimo Vitelli, professore di elettrotecnica e presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Caserta. Il team EHPO ha presentato un’idea imprenditoriale per l’alimentazione di dispositivi elettronici per l’Internet of Things, basata su sistemi di Energy Harvesting che recuperano dall’ambiente energia altrimenti dispersa.

La giuria ha visto la partecipazione di esperti di valutazione di progetti di impresa provenienti prevalentemente dal mondo del Venture Capital, dei servizi alle imprese, delle istituzioni finanziarie e locali, delle imprese e delle associazioni di categoria.

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